Il Consiglio di Stato con la sentenza n. 7891/2021 si è pronunciato sulle differenze tra sistemi automatici e sistemi basati sull’intelligenza artificiale.
Sistema automatico: è fondato su un algoritmo, ossia una sequenza ben definita di istruzioni, eseguite meccanicamente, che producono un determinato risultato.
Se applicato a sistemi tecnologici, crea un’automazione di azione e controllo idonea a ridurre l’intervento umano.
Sistema di IA: è fondato su un algoritmo che contempla meccanismi di machine learning e crea un sistema che elabora costantemente nuovi criteri di inferenza tra dati e assume decisioni efficienti sulla base di tali elaborazioni, secondo un processo di apprendimento automatico.
La definizione del C.d.S. va ad affiancare quella proposta dalla Commissione europea, che il 21 aprile 2021 ha presentato un progetto di regolamentazione dell’IA.
Definizione: software sviluppato con una o più tecniche e approcci che può, per una data serie di obiettivi definiti dall’uomo, generare risultati quali contenuto, previsioni, raccomandazioni o decisioni che influenzano gli ambienti con cui interagiscono.
Da quanto emerge dalla sentenza in discussione, il Consiglio di Stato lascia quindi intendere la difficoltà di fondo a stabilire un netto confine fra sistemi informatici e sistemi di intelligenza artificiale.
Infatti, se per un verso la distinzione appare evidente in presenza di un algoritmo probabilistico proprio del machine learning, la questione diventa molto più complessa in presenza di un algoritmo deterministico proprio dell’intelligenza artificiale debole, basata sul “come se” avesse capacità di pensiero, ma senza averla.
Il fine di questa intelligenza non è emulare il pensiero umano o il nostro modo di risolvere determinati problemi, ma di creare sistemi che siano in grado di agire con successo in alcune azioni/funzioni complesse ricorrenti (es. la traduzione di testi o di documenti da una lingua ad un altra).
Punto fondamentale dell’AI debole è la presenza di menti umane dietro questi sistemi.
Link sentenza Consiglio di Stato con la sentenza n. 7891/2021
